SK 1037 - Nella festa della Natività della nostra Regina Rycerz Niepokalanej, IX 1923, p. 129-130
È ormai vicino l'8 settembre, festa della Natività dell'Immacolata, nostra Regina, Signora e tenerissima Madre. Quali suoi cavalieri, facenti parte della sua guardia del corpo, non possiamo lasciare che questo giorno trascorra senza porgerLe gli auguri. Ma che cosa possiamo augurare ancora a Colei che, esaltata al di sopra di tutte le creature terrestri e celesti, è divenuta la Madre di Dio e regna ormai eternamente in paradiso? Ella è la Regina del cielo e della terra, è la Mediatrice di noi tutti, attraverso le sue mani scorre sulla terra ogni grazia. Che cosa dobbiamo augurarti, dunque, o illustrissima e dolcissima Signora? ... Tanti ancora non Ti conoscono... perché nati nel paganesimo, oppure educati nel giudaismo, oppure imbevuti dei funesti principi dei protestanti! Molti Ti hanno conosciuto, ma... Ti sfuggono, oppure... Ti hanno abbandonato ed ora sprofondano nel fango dell'immoralità! Ebbene, o Regina, in questo caro giorno della Tua festa, noi Ti auguriamo con tutto il cuore e con tutta l'anima di prendere possesso al più presto e in modo totale dei nostri cuori e dei cuori di tutti e di ciascuno senza eccezione, sia egli cattolico, scismatico o protestante, ebreo o pagano, buono o cattivo. Oh, regna su tutti noi e in tutti noi, poveri abitanti di questo globo terrestre che vola negli spazi del cielo, e regna non solo durante questo nostro pellegrinaggio terreno, ma anche per i secoli dei secoli, in eterno! Noi, da parte nostra, accompagniamo gli auguri con la nostra opera e pagando di persona - a prezzo della nostra fatica, dei nostri beni, della nostra salute, della nostra reputazione e della nostra vita - e con il Tuo possente aiuto (poiché da soli non possiamo nulla), libereremo per Te il maggior numero possibile di anime dalla schiavitù del demonio, del mondo e della carne e, rese felici, Te le offriremo in proprietà, finché non ci rivedremo, Mammina, in paradiso...
Milizia Dell'Immacolata di Sicilia